E' sempre più percepita l'importanza del sonno per la nostra vita; è anche una delle poche attività che sosteniamo per gran parte del giorno, dall'infanzia alla vecchiaia. Molte persone, tuttavia, soffrono di qualche disturbo del sonno sufficiente per recarsi in visita dal medico. Le lamentele più comuni riguardano il dormire troppo poco, la sensazione di eccessiva sonnolenza diurna o i disturbi e le difficoltà durante il sonno, o ancora circostanze difficilmente spiegabili come ad esempio il sonnambulismo.
Questi non sono problemi banali. Se si hanno disturbi durante il sonno e la veglia si è chiaramente a rischio di patologia e può essere compromesso il andamento lavorativo, i rapporti sociali e l'aspetto psicologico. I sintomi di insonnia e di eccessiva sonnolenza diurna possono derivare da diverse malattie, ognuna delle quali richiede una valutazione ed un trattamento specifici.
COME DORMIAMO
Il cervello ha tre stati principali di attività e funzione: la veglia, lo stato di rapid eye movement (detto più semplicemente stato REM) del sonno, e lo stato non-REM (NREM) del sonno. E' durante il sonno REM, identificabile perchè gli occhi della persona addormentata si spostano rapidamente sotto le sue palpebre, che abbiamo i nostri sogni più vividi. In questo stato, il cervello diventa elettricamente e metabolicamente attivo; infatti, letture elettroencefalografiche (EEG) effettuate durante il sonno REM sembrerebbero simili a quelle registrati quando si è svegli. Allo stesso tempo, nella fase REM il cervello disinserisce automaticamente i muscoli. Anche in un sogno vivido ed estremamente movimentato, non si può reagire se non con attività mentale. Il sonno sano consiste in una serie di cicli ricorrenti, da 70 a 120 minuti di lunghezza ognuno, di sonno NREM e sonno REM
In genere, una persona che dorme procede dalla veglia attraverso le quattro fasi di sonno NREM fino a raggiungere il primo periodo REM. Il dormiente ritorna quindi al sonno non-REM, e il ciclo ricomincia.
Negli adulti sani, gli stadi più profondi del sonno NREM (stadi 3 e 4 o "sonno a onde lente") si verificano soprattutto nei primi due cicli. I periodi REM nella prima metà del periodo di sonno di un adulto sono brevi, ma si allungano in cicli successivi. Idealmente, si dovrebbe essere in grado di dormire bene attraverso questi cicli su base regolare.
COME VALUTARE I DISTURBI DEL SONNO
La diagnosi delle condizioni che alterano il sonno di un individuo inizia con la compilazione di una accurata anamnesi medica e psichiatrica. Il medico dovrebbe esaminare le esperienze individuali nell'arco di tutta la giornata (24 ore), non occupandosi solo di ciò che avviene durante la notte. L'impatto del sonno interrotto sull' umore del giorno successivo, la stanchezza, eventuali dolori muscolari, deficit attentivi e ridotta concentrazione possono essere estremamente significativi. Spesso i medici richiedono la stesura di un diario del sonno, un registro di almeno due settimane in cui le persone registrano i loro modelli di sonno e veglia, l'eventuale pisolino e l'attività durante il giorno, l'uso di stimolanti, l'assunzione di ipnotici (farmaci attivi sul sonno) o la quantità di alcool giornaliera consumata, la dieta, il numero di risvegli durante la notte, per quanto tempo ritengono di aver dormito e il modo in cui percepiscono il loro stato d'animo e la vigilanza durante il giorno.
Solo circa il 4 - 5 per cento della popolazione generale si lamenta di avere sonnolenza diurna. Una percentuale molto più grande lamenta insonnia o di non essere in grado di addormentarsi la notte. Tuttavia, più della metà delle persone ha sintomi di eccessiva sonnolenza, soprattutto una inconsapevole propensione a sonnecchiare.
La gravità di questo problema si definisce lieve, se una persona si addormenta durante un'attività sedentaria, come guardare la televisione, moderata se una persona scivola verso il sonno durante attività fisica, come ad esempio guidare e severa se il sonno si manifesta durante un'attività fisica che richiede moderata attenzione, come ad esempio parlare o mangiare. Ovviamente, addormentarsi al volante della nostra auto molto più pericoloso che addormentarsi durante una conversazione ed i medici generalmente prendono molto sul serio il primo sintomo. Ma addormentarsi mentre si parla, in realtà indica un disturbo più grave perchè coinvolge più funzioni del nostro cervello in una sola volta.
I medici sono soliti informarsi su sintomi come la cefalea mattutina, la cataplessia (perdita di forza muscolare innescata da forti emozioni), presenza di allucinazioni durante i periodi di sonnolenza; paralisi del sonno.
I medici, inoltre, intervistano spesso i partner di letto sul comportamento che una persona che dorme non può percepire, come il russare, le pause respiratorie più lunghe di dieci secondi, i movimenti inusuali del corpo ed il sonnambulismo. Sono importanti anche le domande sull'eventuale incontinenza urinaria notturna, su improvvisi episodi di difficoltà respiratoria, sul digrignare i denti (bruxismo) e parlare nel sonno.
La registrazione strumentale di una notte di sonno viene definita Polisonnografia, una metodica che è ad oggi il principale strumento di diagnosi nel campo della medicina del sonno. Un test Polisonnografico approfondito fornisce dati sul sonno, sulla sua struttura (fasi REM e fasi NREM), sulla respirazione, sui livelli di ossigeno, sul ritmo cardiaco, sulla pressione arteriosa e sui movimenti degli arti inferiori o gli spostamenti (posizione) durante la notte. è possibile anche controllare la temperatura corporea e se un uomo ha erezioni durante il sonno. Questo test richiede di trascorrere una notte in una clinica del sonno.
Se avete troppo sonno, la Polisonnografia è ben giustificata, dato il rischio elevato di avere apnee notturne o narcolessia. I medici possono anche utilizzare la polisonnografia per altri problemi che si sospetta siano legati al sonno o per i disturbi convulsivi.
La Polisonnografia non generalmente utilizzata per valutare l'insonnia cronica, tranne quando vi sia il sospetto che la causa principale sia un disturbo del sonno occulto, come le apnee notturne o il mioclono notturno o le contrazioni muscolari involontarie.
Data: 15/01/2017
Lo Staff / The Staff
American Europen Medical Center
Direttore del sito : Daniel Viennese
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