La metodica consiste nell’eseguire un’osteotomia, ovvero un’interruzione della corticale dell’osso da allungare e nel posizionamento di un apparecchio che consenta di allontanare progressivamente i monconi distale e prossimale dell’osteotomia.
L’ulteriore sviluppo e l’affinamento tecnico ha portato ad estendere tale metodica ad altri distretti corporei con risultati eccezionali sia in termini di qualità che, soprattutto, di stabilità nel tempo.
Le aree di applicazione principali in chirurgia plastica craniomaxillofacciale sono:
- neonati affetti da sequenza di Pierre Robin con grave insufficienza respiratoria
- anomalie di sviluppo della mandibola (microsomia craniofacciale, Sindrome di Goldenhar, Sindrome di Franceschetti)
- anomalie di sviluppo del mascellare superiore (esiti di labiopalatoschisi)
- anomalie di sviluppo dello scheletro craniofacciale (Malattia di Crouzon, Sindrome di Apert, Sindrome di Pfeiffer, etc.)
Gli apparecchi di distrazione (distrattori) utilizzati nella nostra Unità Operativa sono di tipo interno, quindi non visibili dall’esterno, e consentono una vita di relazione normale durante la fase di distrazione e di consolidamento osseo.
Il dolore postoperatorio, presente solo nei primi due o tre giorni dopo l’intervento chirurgico, è facilmente controllabile con gli abituali farmaci antidolorifici.
Data: 12/04/2017
Lo Staff / The Staff
American Europen Medical Center
Direttore del sito : Daniel Viennese
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