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mercoledì 12 aprile 2017

Distrazione Osteogenetica

L’allungamento delle ossa della faccia è una metodica che si affermò, tra gli anni 60 e 70, grazie agli studi ed alla loro applicazione clinica di un chirurgo ortopedico russo, Ilizarov, che, per primo al mondo, riuscì ad ottenere l’allungamento di un arto inferiore grazie alla distrazione osteogenetica.
La metodica consiste nell’eseguire un’osteotomia, ovvero un’interruzione della corticale dell’osso da allungare e nel posizionamento di un apparecchio che consenta di allontanare progressivamente i monconi distale e prossimale dell’osteotomia.
L’ulteriore sviluppo e l’affinamento tecnico ha portato ad estendere tale metodica ad altri distretti corporei con risultati eccezionali sia in termini di qualità che, soprattutto, di stabilità nel tempo.
Le aree di applicazione principali in chirurgia plastica craniomaxillofacciale sono:
  • neonati affetti da sequenza di Pierre Robin con grave insufficienza respiratoria
  • anomalie di sviluppo della mandibola (microsomia craniofacciale, Sindrome di Goldenhar, Sindrome di Franceschetti)
  • anomalie di sviluppo del mascellare superiore (esiti di labiopalatoschisi)
  • anomalie di sviluppo dello scheletro craniofacciale (Malattia di Crouzon, Sindrome di Apert, Sindrome di Pfeiffer, etc.)
La metodica consiste in due interventi chirurgici in anestesia generale a distanza di circa 7 mesi l’uno dall’altro. Nel primo intervento viene eseguita l’osteotomia e posizionato il/i distrattori. Nei giorni successivi il distrattore viene attivato allo scopo di avere un avanzamento del segmento scheletrico di 1 mm al giorno. Ottenuto l’allungamento desiderato e, quindi, terminata la fase di distrazione, si attende un periodo di 6 mesi circa, per permettere all’osso neoformato di consolidare in modo adeguato, per poi procedere al secondo intervento chirurgico durante il quale il/i distrattori verrano rimossi.
Gli apparecchi di distrazione (distrattori) utilizzati nella nostra Unità Operativa sono di tipo interno, quindi non visibili dall’esterno, e consentono una vita di relazione normale durante la fase di distrazione e di consolidamento osseo.
Il dolore postoperatorio, presente solo nei primi due o tre giorni dopo l’intervento chirurgico, è facilmente controllabile con gli abituali farmaci antidolorifici.



Data: 12/04/2017





Lo Staff / The Staff 

American Europen Medical Center 
Direttore del sito : Daniel Viennese 



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